Open Innovation e Manifatturiero

Il paradigma dell’Open Innovation, ovvero “Innovazione Aperta”, finora è poco presente nel settore manifatturiero, sebbene lo stesso rappresenti una colonna portante dell’economia italiana (20,3% sul PIL totale nel 2021).

Si tratta di un nuovo modello, basato su un approccio strategico e culturale, per il quale le imprese scelgono di abbandonare una linea di “chiusura” per orientarsi verso un “sistema aperto”. Ciò significa far leva su idee, risorse e collaborazioni esterne, oltre a quelle interne, e sull’innovazione tecnologica e digitale per progredire nelle proprie competenze tecnologiche, per creare più valore, e per essere più competitive sul mercato.

L’Open Innovation passa attraverso le sinergie generate con le organizzazioni di ricerca (Enti, Università, Centri di Ricerca, Startup), con gli stimoli indotti lungo le filiere, coinvolgendo fornitori, distributori, clienti, con la contaminazione creata con nuove aziende (partnership) in settori diversi da quello di appartenenza. Così facendo, diminuiscono i tempi di realizzazione (time to market) ed i rischi del “progetto innovativo”, nonché le risorse necessarie da destinare a specifiche funzioni e reparti R&D interni.

Questa proficua interazione favorisce una visione più aperta e fervente, dove è più facile identificare nuove opportunità di business e quindi potrebbe essere il motore migliore per la crescita del settore manifatturiero, specie in ambito PMI.

Inoltre, le innovazioni multidisciplinari, non solo migliorano le funzioni di prodotto o processo e generano nuove applicazioni, mercati e modelli di business, ma contribuiscono ad un efficientamento dell’intero ecosistema aziendale con conseguente risparmio sui costi di gestione.

D’altra parte, questo processo di interazione, che allarga la visione innovativa alle tecnologie, ai sistemi di produzione e a discipline non strettamente collegate con la tradizione aziendale, difficilmente può essere realizzato da un’azienda in autonomia.

l’Open Innovation può diventare una reale opportunità per affrontare transizioni importanti, essere uno strumento collaborativo adeguato per rendere resilienti le filiere e generare nuove idee e visioni che possono aiutare le aziende nella ridefinizione delle linee di business strategiche.

Purtroppo, il settore manifatturiero, in genere, stenta ancora ad investire risorse attraverso lo strumento dell’Open Innovation. Ci sono tecnologie abilitanti, I-IOT e IA (Industrial Analytics) in particolare, che vedono la manifattura come uno dei comparti applicativi target (valore 3,1 mld dei 4,1 mld totali del mercato progetti 4.0 nel 2020), in particolare nella loro parte progettuale e produttiva.

In sostanza, L’Open Innovation rappresenta un’interessante modalità per far emergere idee
nuove da portate avanti nelle piccole imprese innovative con start up e spin-off inserite direttamente nella realtà e nelle problematiche dell’azienda. Costituisce, quindi, un modo di risolvere problemi che altrimenti sarebbero fuori dal focus aziendale ed inoltre, di introdurre nuove idee e visioni che possono aiutare nella definizione delle linee strategiche per il futuro e la crescita dell’azienda. Al contempo, questa interazione rappresenta un’occasione fondamentale per le PMI di portare le loro visioni, idee e flessibilità ad aziende più grandi.

Al riguardo, va detto che sono soprattutto le imprese di grandi dimensioni a riconoscere il valore della Innovazione Aperta, mentre nelle realtà medio-piccole il modello stenta a decollare. Molte delle iniziative sono intraprese ancora senza una reale convinzione e senza un approccio sistematico. A questo si aggiungono difficoltà organizzative e culturali che limitano lo slancio necessario.

Pertanto, la transizione verso un futuro digitale, automatizzato, avanzato e sostenibile verrà, verosimilmente, guidata dalle grandi aziende che trascineranno nel solco dell’innovazione l’intera filiera, contribuendo alla partecipazione e crescita delle PMI, al coinvolgimento di realtà per la formazione, la ricerca, la consulenza mirata ed auspicabilmente all’aggiornamento continuo delle competenze del capitale umano, vero motore di una transizione digitale e sostenibile imprescindibile e sempre più veloce.

Per affiancare le imprese nel governare questo processo di trasformazione che comporta, oltre a quanto detto, competenze tecniche ed organizzative specifiche, Empeiria Network si propone come realtà si supporto, poiché dispone di figure manageriali, quali Temporary Manager ed Innovation Manager, veri abilitatori nella gestione di tali cambiamenti.

Ivano Mariotti

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