L’Innovation Manager per lo sviluppo delle PMI

L’Italia è un paese di innovatori: lo dice la storia; lo conferma l’importanza del nostro “Made in Italy”, decimo al mondo per immagine e reputazione con un valore stimato pari a circa 2.110 miliardi di euro (dati Brand Finance 2020).

Tuttavia, la crescente complessità nei rapporti internazionali, accompagnata da una parziale destrutturazione dei sistemi organizzativi, dovuta principalmente all’introduzione e sviluppo delle tecnologie digitali, impone alle aziende di migliorare i propri asset principali.

Nelle piccole e medie imprese l’innovazione è frutto spesso di percorsi produttivi o organizzativi non programmati o, addirittura, è originata da errori che poi vengono testati, ottenendo risultati insperati e inizialmente non previsti.

Nel nuovo contesto internazionale post pandemico e l’avvio di una progressiva fase di deglobalizzazione, quanto l’innovazione aziendale destrutturata può permettere all’azienda di crescere e svilupparsi?

E quanto invece può incidere la gestione dell’innovazione (Innovation Management) quale supporto ai processi strutturati di innovazione aziendale?

Una prima risposta è contenuta nella norma ISO 56002: “La capacità di innovazione di un’organizzazione comprende l'abilità di comprendere e rispondere alle mutevoli condizioni del proprio contesto, al fine di perseguire nuove opportunità, di fare leva sulla conoscenza e sulla creatività delle persone all’interno dell’organizzazione stessa, anche in collaborazione con le parti interessate esterne. Un’organizzazione può innovare in modo più efficace ed efficiente se tutte le attività richieste e gli altri elementi correlati o interagenti, sono gestiti come un sistema”.

Per governare questa imponente e in parte imprevista fase di cambiamento all’interno delle imprese, nel maggio 2021, è stata pubblica la norma UNI 11814 che regolamenta tre figure professionali che operano nell’ambito della gestione dell’innovazione: l’Innovation Technician; l’Innovation Specialist e l’Innovation Manager.

In particolare, per quanto riguarda l’Innovation Manager, la norma citata ha costruito una figura nuova che si posiziona al 7° livello su 8 del quadro europeo delle qualificazioni (European Qualification Framework); ma oltre ad una dettagliata  elencazione dei compiti da svolgere, la norma prevede tra i numerosi aspetti anche la gestione del trinomio “complessità-incertezza-rischio”, l’High Level Structure (LHS) e, non ultimo, le correlazioni tra le gestioni dell’innovazione, della qualità e della conoscenza.

La stessa norma, oltre a descrivere con grande puntualità i compiti, le attività, le competenze, le conoscenze, il grado di autonomia e responsabilità di queste figure, include anche tutti gli aspetti legati delle nuove tecnologie, creando, di fatto, uno stretto connubio tra gestione dell’innovazione e digitalizzazione.

La limitata conoscenza delle tecnologie digitali all’interno delle PMI è infatti una delle criticità maggiori che Empeiria riscontra in questo difficile contesto economico.

Il numero e la complessità delle tecnologie tra le quali le abilitanti digitali e le cyber-fisiche, la manifattura additiva, quelle relative alla connettività spinta, ma anche la biomimesi e l’integrazione verticale e orizzontale, costringono le imprese a rivedere i propri modelli di business e, in numerosi casi, anche i propri sistemi organizzativi.

Per rispondere a queste nuove e complesse problematiche, la figura dell’Innovation Manager ha il compito di supportare l’alta direzione aziendale nei processi di cambiamento.
Quella dell’Innovation Manager è una figura professionale piuttosto recente: il Ministero dello Sviluppo Economico, per introdurla maggiormente nelle PMI, il 7 maggio 2019 ha pubblicato un decreto per concedere un voucher come contributo alle PMI per la contrattualizzazione di questo professionista;
l’iniziativa, che ha avuto un ottimo riscontro, a causa degli eventi epidemiologici non è stata replicata nel 2021, come invece inizialmente previsto.

Il tema è di estrema attualità, in particolare per quanto concerne l’innovazione digitale; di conseguenza, le imprese che necessitano di maggiori approfondimenti sulle figure professionali legate alla gestione dell’innovazione e, più ingenerale, sull’Innovation Management System (IMS) possono scrivere ad Empeiria attraverso la compilazione di questo form.

 

 

Paolo Sordo

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