ARMA POTENTE PER GESTIRE E INNOVARE PER CREARE NUOVO VALORE ECONOMICO CONCRETO E SOSTENIBILE, UN TESORO DA SFRUTTARE, RACCONTANO UNA STORIA, CI AIUTANO A GESTIRE IL FUTURO
La conoscenza e la raccolta dei dati è importante per conoscere e comprendere l’azienda, quali sono gli strumenti e quali obiettivi raggiungiamo.
Con i dati gestiamo degli strumenti che ci aiutano a conoscere la realtà della nostra azienda ad esempio:
- Reportistica
- Controllo dei costi
- Value Stream Mapping
- Business Modelling
- Business Plan
- Project Management
- Risk Management
- KPI
Attraverso la loro analisi supportiamo l’azienda nel raggiungimento degli obiettivi e per perfezionare la
- Gestione ed efficientamento dei processi
- Analisi dei concorrenti
- Analisi del mercato e prodotti
- Conoscenza e sviluppo dei clienti
- Supporto alla sostenibilità, gestione dei criteri ESG, target ai 17 SDGS Onu agenda 2030, sviluppo
della economia circolare - Visione strategica, business development
- Gestione della innovazione con obiettivi reali di sostenibilità economica
Primo passo, verificare i dati per capire il passato, leggere il presente e affrontare il futuro.
La condivisione fra chi raccoglie i dati, chi li analizza, chi formula ipotesi, chi interpreta e chi decide è la strada per usarli ottenendo risultati e le informazioni che ci servono.
Formulare scenari senza dati è come guidare senza vedere, senza avere riferimenti.
La realtà aziendale e del contesto in cui operiamo o vogliamo agire ci condiziona, abbiamo un passato che ci fornisce informazioni su come abbiamo agito, e ci fa riflettere sulla strada che riteniamo corretta per il
futuro che dipende da come abbiamo gestito le risorse e dalle decisioni prese.
I numeri sono di ferro non si possono piegare, se sappiamo leggerli ci raccontano una storia fatta di cose positive e negative, ci aiutano a non ripetere gli errori, ci dicono dove ci troviamo, parlano di organizzazione aziendale, processi di produzione, logistica, trasporti, gestione delle risorse umane finanziarie e materiali, come ottimizzare, ci aiutano a progettare il futuro, a prendere decisioni con consapevolezza gestendo scenari che hanno alte probabilità di accadere in un lasso di tempo che analizziamo, modellare e risolvere problemi che si presenteranno, predisporre un piano B, anche un piano C, o più scenari, (ricordiamoci che l’alfabeto inglese ha 24 lettere).
I dati ci aiutano ad avere un impatto pragmatico sul piano reale ad essere reattivi quando ci mandano segnali di anomalie.
I dati come gestirli?
Verifichiamo se tutte le conoscenze confluiscono in un unico contenitore o se ogni ufficio o risorsa gestisce i dati e i risultati con strumenti autonomi, banalmente un file excel presente solo nel computer della risorsa, il problema in questo caso sarà la gestione di questi dati quando la risorsa non sarà più operativa in azienda, a parte il fatto che sapere dove recuperare i dati in un computer dove ognuno gestisce cartelle e documenti nominandoli con spirito creativo non sarà semplice, rimane l’oggettività che i dati sono gestiti personalmente e non condivisi con l’organizzazione in maniera strutturata, cosa che non permette alla struttura di accedere a informazioni utili che possono aiutare a gestire e risolvere situazioni, o a proporre
miglioramenti operativi.
Viviamo in un ambiente VUCA (acronimo di Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) parola che esprime un costante cambiamento e diventa ogni giorno più instabile e complesso in cui non è facile determinare causa ed effetto, diventa perciò sempre più strategica l’attività di anticipare gli eventi o prevedere il loro svolgimento nel tempo.
I dati raccolti assumono una importanza rilevante nel prendere decisioni e prevedere scenari futuri, non dimentichiamoci quando durante il primo lock down eravamo chiusi in casa, le aziende erano chiuse e non avevamo previsioni di quello che sarebbe accaduto, quanti avevano ipotizzato uno scenario pandemico, chi aveva preparato un piano per affrontare questa eventualità?
Siamo preparati ad una variazione degli scenari finanziari che scaturiscono dagli accordi di Basilea?
Il nostro sistema economico aziendale è in grado di assorbire le variazioni di affidamenti e gestire la richiesta di nuova finanza basata sui nuovi standard a cui gli istituti di credito devono adeguarsi?
Siamo in grado di evolvere e di innovare?
Se non abbiamo dei dati su cui fondare le nostre decisioni e scelte strategiche queste situazioni rischiano di avere un forte impatto sul nostro futuro.
Fabio Fabietti